lunedì 30 marzo 2020

"Voialtri vi annoiate, perché non avete vita interiore" - 'Lessico Famigliare', di Natalia Ginzburg


Natalia Ginzburg ricevuta da Sandro Pertini



'Voialtri vi annoiate, perché non avete vita interiore' era la frase che il prof. Giuseppe Levi, docente di Biologia all'Università di Torino, pronunciava a ogni soggiorno in montagna, quando i familiari, che lui, grande appassionato di montagna e di 'ski', aveva trascinato loro malgrado in montagna, si lamentavano di annoiarsi. E' una delle frasi del lessico della famiglia Levi. Infatti il libro di cui vi voglio consigliare oggi la lettura  é 'Lessico Famigliare', un'autobiografia familiare, un libro notevolissimo per la sua originalità, pubblicato nel 1963.

Il 'lessico' di cui al titolo é niente altro che quell'insieme di espressioni anche semplici, ma ricorrenti, che in qualche modo caratterizzano una famiglia (in questo caso la famiglia Levi, ma più generalmente qualsiasi famiglia potrebbe identificarsi in un dato insieme di espressioni ricorrenti). Ad esempio, l'amico di famiglia Terni era sempre, nella bocca del padre dell'autrice, 'quel sempio di Terni', che aveva sempre il vezzo di scoprire in ciascuno di loro parentele con quadri famosi.
'Mio padre, dallo studio, lo chiamava a gran voce, perché venisse a parlare con lui di cellule di tessuti: "Terni!" urlava "Venga qua! Non faccia tanto il sempio!" "Non faccia il pagliaccio!" Gli urlava, quando Terni, con i suoi sussurri estatici, cacciava il naso nelle tende logore e polverose della nostra stanza da pranzo, chiedendo se erano nuove.'

Anche se la famiglia si sposta a seconda delle esigenze professionali del padre da Palermo alla Sardegna a Torino, l'origine triestina continua a fare capolino nel linguaggio, e anche in certe abitudini, come nell'abitudine di mangiare 'gli smarren': mangiati così spesso che alla fine l'autrice e i suoi fratelli non li potevano più soffrire.

La nonna paterna dell'autrice viveva a Firenze, dopo essersi a suo dire 'impoverita' (anche se così povera comunque non lo era) con la Prima Guerra Mondiale: aveva infatti nutrito una cieca fiducia in Francesco Giuseppe ed era stata perfettamente certa che l'Austria avrebbe vinto la guerra, rifiutandosi pertanto di vendere alcuni titoli che possedeva in Austria finché era ancora in tempo.

Sono nominati, in quanto amici di famiglia, diversi personaggi entrati poi nella Storia:  Filippo Turati ("povero mio Filippèt"), Anna Kuliscioff, Adriano Olivetti (la sera che Olivetti aiutò Filippo Turati a rifugiarsi in Francia, 'aveva occhi spaventati, risoluti e allegri; gli vidi, due o tre volte nella vita, quegli occhi. Erano gli occhi che aveva quando aiutava una persona a scappare.'): ma qui vengono considerati non solo e non tanto nella prospettiva della Grande Storia, bensi' da una prospettiva ravvicinata e con un taglio personale, benché al momento della stesura, nel dopoguerra, sia ormai uiversalmente riconosciuta l'importanza storica di tali personaggi, molto attivi nella Resistenza antifascista. Da dire che nella famiglia Levi sia i genitori che i fratelli maggiori dell'autrice sono stati antifascisti ben prima dell'emanazione delle leggi razziste. E ancora, si parla di Felice Casorati (il grande pittore metafisico di cui abbiamo a Trieste, al Museo Revoltella, un vero capolavoro), Giulio Einaudi (che viene in realtà chiamato semplicemente 'l'Editore'...), Cesare Pavese, Pitigrilli...

Entrambi i genitori dell'autrice erano di origine triestina (in maniera più diretta il padre,  che per inciso - questo il libro non lo dice - era uno dei docenti di Rita Levi Montalcini - e di Giuseppe Levi parleremo, prossimamente, durante la visita 'Trieste e la scienza').

 Il cognome Ginzburg con cui conosciamo l'autrice é in realtà quello del marito, ebreo russo trapiantato in Italia, federalista europeo, antifascista convinto, torturato a morte dai Fascisti dopo solo sei anni di matrimonio.

Tra tutte le figure, familiari e non, giganteggia il padre: temperamento collerico, dispotico, tempestoso (che per inciso - permettetemi questa piccola parentesi personale - mi ricorda il mio professore di greco e latino al Liceo Dante - con la rilevante differenza che Giuseppe Levi odiava la musica, mentre il mio professore la considerava l'Arte Suprema). Uomo però di grandissima integrità. In particolare con un figlio, Alberto, che diventerà poi un bravo medico,  i rapporti erano molto conflittuali. A causa delle frequentazioni antifasciste, Alberto viene interrogato in questura 'Mio padre (...) era (...) lusingato del fatto che Alberto fosse stato interrogato in questura; e per qualche giorno si astenne dal chiamarlo mascalzone'.

 'Non fate malagrazie!', 'Non fate delle negrigure!', 'Voialtri non siete gente da portare nei loghi' erano le sue frasi ricorrenti. La serva (il termine colf, più politicamente corretto, non era in uso all'epoca), era sempre 'una demente'. 'Il Demente' era anche uno zio della moglie, che era in realtà psichiatra. Le amiche della moglie, le 'babe' (la sua voce tuonante risuonava per casa:'Lidia! Lidia! Sono andate via tutte quelle babe?' '  Allora si vedeva l'ultima baba, sgomenta, scivolare nel corridoio e sgusciare via dalla porta (...)'.

Non era molto sensibile all'arte, e non gli piacevano i quadri di Casorati: 'Sai che è antifascista Casorati?' diceva mia madre. Gli antifascisti diventavano, col tempo, sempre più rari: e mio padre, quando sentiva che ce n'era uno, subito si rallegrava. 'Ah, è antifascista? ah davvero? 'diceva con interesse. 'Però i suoi quadri sono dei gran sbrodeghezzi! Possibile che alla gente gli piacciano!'.

Rimproverava i figli se venivano inviati a pranzo da amici di famiglia, perché questo significava 'scroccare'. I figli erano condizionati a tal punto da queste convinzioni paterne che un giorno l'autrice, in gita con la famiglia Olivetti, a una sosta in trattoria, mentre gli Olivetti ordinavano tagliatelle e bistecche, non osa ordinare nient'altro che un uovo, per non dare l'impressione di 'scroccare'. Con grande divertimento del vecchio ingegner Olivetti, uomo quanto mai altruista e generoso, quando questo viene a sapere la ragione del comportamento della ragazzina.

Si accenna anche ad altri parenti, ma senza grande sistematicità, così che è abbastanza difficile ricostruire la genealogia di Giuseppe Levi. Se però il libro difetta di precisione genealogica non si può non ammirare la deliziosa ironica leggerezza con cui tratta delle varie vicende. Si parla del nonno Parente e della nonna Dolcetta, i quali avevano una figlia, Rosina. Rosina era rimasta vedova e in precarie condizioni economiche, così era tornata a vivere dai genitori. E il giorno dopo il rientro dai genitori, mentre erano a tavola, la nonna Dolcetta chiede: 'Cossa la gà oggi la nostra Rosina, che no la xè del suo solito umor?

'Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all'estero: e non ci scriviamo spesso. Quando c'incontriamo possiamo essere, l'uno co l'altro, indifferenti o distratti. Ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase: una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia (...) legata indissolubilmente a quelle frasi (...). Una di quelle frasi o parole, ci farebbe riconoscere l'uno con l'altro, noi fratelli, nel buio d'una grotta, fra milioni di persone'.

 Ma, al di là di tutto, dell'interesse per il periodo storico, di quello per una famiglia che aveva profondi legami con Trieste e di quello per i singoli personaggi...'Lessico Famigliare' é un libro che DIVERTE. Uno dei libri più divertenti che abbia mai letto, pur non avendo la pretesa di essere un libro comico. Forse l'autrice l'avrebbe chiamato un 'diario familiare sentimentale': comunque, una delle opere più...'gustose' scritte nel Secolo Breve.

giovedì 19 marzo 2020

qualche consiglio su come rinforzare il sistema immunitario e quello respiratorio


Purtroppo in francese...l'ho preso da un sito, il quale precisa che questi consigli NON hanno come scopo quello di sostituire i trattamenti medici...Spero si riesca a capire, se avete dubbi contattatemi








COVID-19 : 4 HUILES ESSENTIELLES pour faire barrière au CORONAVIRUS
Publié le : 02 Mar 2020
Mise à jour : 16 Mar 2020
Ces conseils n’ont pas pour but de remplacer un traitement médicamenteux et ne se substituent en rien à un diagnostic médical, à un dépistage ou à une consultation médicale. Ils sont complémentaires et non alternatifs. Aude Maillard dégage toute responsabilité quant aux effets d'une utilisation normale (allergie ou intolérance) ou non adaptée de tout ce qui est écrit dans cet article. Les huiles essentielles peuvent présenter des risques toxiques, il est impératif que chaque utilisateur soit informé des bonnes pratiques de l’aromathérapie avant leur utilisation.
A lire :
Maitriser la toxicité des huiles essentielles.

Qu'est-ce que le coronavirus COVID-19 ?

Le coronavirus nommé SARS-CoV-2, comme le virus de la grippe, est un virus à ARN. Il est donc susceptible de muter et d'augmenter sa virulence à chaque mutation.
COVID-19 (le nom de l'infection qu'il provoque depuis janvier 2020) est dans la majorité des cas asymptomatique.
Les chiffres sont donc difficiles à estimer, mais dans les 20% des cas restants, il semblerait que le SARS-CoV-2 (coronavirus) puisse provoquer la mort dans 4% des cas, préférentiellement après 40 ans. Le diabète, l’hypertension artérielle et l’asthme sont des facteurs de risques de complication et de gravité.
Pour suivre en temps réel l’évolution de la pandémie, les consignes sanitaires, les conseils aux voyageurs, la FAQ sur le virus, vous pouvez consulter le site du gouvernement.
Il est légitime, aujourd’hui en France d’adopter une démarche de prévention avec les huiles essentielles et les plantes.
Attention : les conseils ci-dessous n’ont pas pour ambition de guérir du coronavirus (car aucune HE n'est documentée sur ce nouveau virus), mais d’y faire écran ou d’en limiter les effets parce qu’on s’y sera préparé.

Réveiller son système immunitaire

L’immunité est le premier levier à activer, d’autant plus que certaines huiles essentielles sont en effet très puissantes sur les lymphocytes et les macrophages.
C’est-à-dire qu’avec une bonne synergie aromatique, on peut s'appuyer sur les propriétés anti virales des HE (vous trouverez en bas de page les références bibliographiques des publications scientifiques sur lesquelles je m'appuie et qui soutiennent l'expertise clinique) et stimuler les deux voies de notre immunité :
1. l’immunité spécifique (qui favorise la synthèse des anticorps)
2. l’immunité innée (qui favorise la synthèse des macrophages et des cellules tueuses).
Les huiles essentielles ont fait leurs preuves sur de nombreux virus, tels que celui de la grippe H1N1, le HPV, celui de l'herpès ..., publications à l'appui.

Comment réveiller son système immunitaire pour faire barrière au coronavirus:

(conseils pour l'adulte et l'adolescent à partir de 15 ans)
1. Faire une cure de Vitamine D3 : Adulte et ado: 2000 unités tous les matins, enfants 400 unités tous les matins.
2. Faire une cure de vitamine C liposomale ou acérola : 500 mg par jour pour adulte et ado de plus de 15 ans.
3. Couchez-vous plus tôt et pour optimiser la qualité de votre sommeil: la première conséquence d’un état de fatigue est la baisse immunitaire.
4. Nettoyez votre foie, en faisant une cure de 8 jours de tisane de romarin ou d’artichaut ou d’huile essentielle de romarin à verbénone (2 gouttes en bouche avec un peu d’huile végétale, matin et soir ( cette he est déconseillée en cas d'hypertension artérielle, d'épilepsie ou de cancer hormono-dépendant)), et optez en même temps pour une alimentation frugale (moins de sucre, moins d'alcool, supprimer les produits laitiers), hypotoxique et colorée (riche en antioxydants et minéraux).
4. Calmez votre système nerveux, car il coopère avec le système immunitaire pour stimuler les défenses. Gérer votre stress et votre anxiété, sources de baisse d’immunité:  visualiser le positif et mettez de la distance avec les informations relayées par les médias.
5. CONSEILS PRATIQUES IMMUNITE IMMEDIATE :
Désinfection des mains
Il est conseillé de se laver le plus souvent possible les mains à l'eau et au savon, ou à défaut de se les désinfecter avec une solution ou un gel assainissant hydro-alcoolique. 1 goutte d'HE de laurier noble peut être déposée dans le creux de la main, aussi en guise de bouclier, deux à trois fois par jour.
Protection rapprochée du nez et des voies ORL
Il est vivement conseillé de pulvériser une solution huileuse d'HE convenablement diluées directement dans le nez, à l'aide d'un flacon spécifiquement dédié à cet usage (embout nasal, trouvé en pharmacie ou sur internet). Le contact des HE avec la muqueuse nasale et respiratoire offre une immunité immédiate par rapport aux germes présents grâce aux divers propriétés anti-infectieuses des HE. Un film lipophile aromatique tapisse la muqueuse respiratoire pour diminuer les chances de réplication du virus. La nature lipophile des HE leur permet de traverser l'enveloppe et la capside du virus pour déstructurer l'organisation virale.
Dans un lieu public, déposez 1 pulvérisation dans chaque narine de la synergie suivante, maximum, 3 fois par jour (déconseillé chez les enfant de moins de 15 ans, en cas d'asthme, d'épilepsie, en période de grossesse et d'allaitement, de saignements de nez).

Huile nasale protectrice (à conditionner dans un flacon vide de 30 ml en verre teinté, muni d'un embout nasal)
HE laurier noble, Laurus nobilis 6 gouttes
HE ravintsara, Cinnamomum camphora CT 1,8 cinéole 6 gouttes
HE tea tree, Melaleuca alternifolia 6 gouttes
HV calendula 29,5 ml

 
IMPORTANT : La synergie et les conseils qui suivent (doses et fréquence d'application proposé), sont le fruit d'une expertise personnelle qui ont apporté des résultats très satisfaisants dans divers contextes d'infections virales communes.  Je n'ai bien évidemment aucun recul sur COVID-19, mais je partage mon expérience dans cet article,  pour permettre aux personnes, susceptibles d"être en contact avec le coronavirus, d'augmenter leur chance de faire barrage.

HUILE ESSENTIELLE de LAURIER NOBLE :

Propriétés : immunostimulante, antivirale et antibiotique puissant, précisément sur les virus à ARN comme le coronavirus responsable de syndromes respiratoires aigus, antalgique, immuno-stimulant.
En cas de symptôme (fièvre et coup de fatigue brutal, toux sèche), portez un masque pour éviter les contaminations collatérales et limiter la contagiosité, et suivez le protocole suivant en incitant aussi toutes les personnes que vous avez côtoyées à le suivre également.

Synergie conseillé SARS-CoV-2

à réaliser dans un flacon en verre teinté de 30 ml, muni d'un compte gouttes 

HE laurier noble, Laurus nobilis : 10 ml
anti-virale documentée sur les virus grippaux et les corona-virus
HE tea tree, Melaleuca alternifolia : 10 ml
anti-virale documentée sur les virus grippaux et les corona-virus
HE thym linalol, Thymus vulgaris CT linalol : 5 ml
stimulante immunitaire, antitussive
Baume copahu , Copaiba offcinalis : 5 ml
stimulante immunitaire, activation des Natural Killers, anti-inflammatoire (bêta-caryophyllène)
Contre indications :
Enfants de moins de 7 ans, grossesse, allaitement, asthme, allergie à l’une ou l’autre des He, peaux atopiques et eczémateuses, déconseillé en cas d’épilepsie.
Mode d'utilisation en cas de symptômes avérés (fièvre, état grippal, toux et abattement):
Adulte et adolescent de plus de 15 ans : Appliquer 20 gouttes sous les pieds ou sur le dos, le thorax toutes les 30 minutes, en espaçant selon amélioration des symptômes. Alterner le site d'application à chaque fois pour ne pas sensibiliser la peau trop vite. Maximum 8 applications par jour. Rajouter un peu d'HV de noyau d'abricot ou de pépins de raisins si la peau sensible et réactive.
Enfants de 10 à 14 ans : Appliquer 7 gouttes pures sous les pieds ou sur le dos, le thorax, toutes les heures, en espaçant selon amélioration des symptômes. Alterner le site d'application à chaque fois pour ne pas sensibiliser la peau trop vite. Maximum 5 applications par jour. Rajouter un peu d'HV de noyau d'abricot ou de pépins de raisins si la peau sensible et réactive.
Enfants de 7 à 10 ans : Appliquer 5 gouttes diluées dans autant d'huile végétale de noyau d'abricot sous les pieds ou sur le dos/thorax, toutes les heures, en espaçant selon amélioration des symptômes. Maximum 5 applications par jour.
Si pas d’amélioration au bout 5 heures.
Préférez la voie rectale (vous pouvez aussi l’initier tout de suite, car plus efficace sur les tissus respiratoires):
Dans un flacon de 100 ml en verre teinté : diluez 10 ml de cette synergie dans 90 ml de macérat de calendula ou de noyau d’abricot. Et injectez par voie rectale 3 ml (dose adulte) de cette synergie à l’aide d’une seringue en plastique (sans aiguille) 6 fois par 24h. A suivre pendant 3 à 5 jours si besoin. diminuer à 5 fois par jour le 3ème jour, puis à 4 fois par jour les jours suivants.
CONTRE-INDICATION : femme enceinte et allaitante, enfant de moins de 15 ans.
REMARQUE : en cas d'infection avérée au coronavirus, l'utilisation des HE est recommandée dans l'intention de moduler la réaction inflammatoire et immunitaire, pour aider le corps à mieux gérer le choc immunitaire, favoriser les forces d'auto-guérison et affaiblir plus vite le microbe.
Il est recommandé de porter un masque adapté, dès les premiers symptômes caractéristiques de l'infection, à savoir : fièvre, toux, abattement physique et difficultés respiratoires.
La diffusion atmosphérique des HE connues pour leurs propriétés immunitaires et respiratoires est vivement recommandée. Elle peut diminuer la contagiosité de la maladie. Rappel des HE diffusibles et utiles, à mélanger entre elles dans le diffuseur : tea tree, ravintsara, saro, eucalyptus radié, lavande fine, lemongrass et laurier noble. Diffuser 10 minutes avec un nébulisateur toutes les 2 heures.
Cet article est susceptible d'être mis à jour régulièrement en fonction de l'évolution des retours cliniques des HE et aussi des dernières publications scientifiques sur le SARS-CoV2.

19 MARZO: GENETLIACO DI DOMENICO ROSSETTI

Domenico ROSSETTI (1774-1842)
Quando si dice 'Rossetti' a Trieste si pensa alla 'via della gioia e dell'amore' di sabiana memoria. O al Teatro Politeama, uno dei poli principali della cultura teatrale in città. Ma molte altre cose rimandano a questo grande concittadino, spesso strumentalizzato dalla propaganda irredentista. Ma su questo punto possiamo dire che Domenico Rossetti era un vero 'Italiano dell'Impero': aveva un grandissimo amore per la cultura e letteratura italiana, ma era un fedele suddito absburgico. Una posizione, e qui mi esprimo a titolo personale e non necessariamente come vicepresidente del CTT, molto simile alla mia, che amo profondamete la cultura italiana ma che mi sento un'Italiana dell'ex Litorale austriaco.

Era discendente della famiglia proprietaria del colle del Farneto (ben noto toponimo in città....e ancora oggi in quella zona troviamo molte farnie), figlio di Antonio Rossetti de Skander (proprietario anche di molti edifici nella zona del borgo teresiano e anche proprietario di una fabbrica di rosoli) e di Ursula Perinello, figlia del primo proprietario di Villa Necker (che all'epoca si chiamava Villa Anonima).
Andando a scandagliare le vite di grandi personaggi ottocenteschi é abbastanza comune scoprire che questi personaggi avevano spesso 3 o 4 interessi in campi completamente diversi, spesso alternando e unendo armonicamente nella propria persona interessi letterari e scientifici. Ma Domenico Rossetti riesce a farsi notare anche in un panorama di personaggi molto eclettici: si interessava di belle arti, di letteratura (di Francesco Petrarca in particolare), di giardinaggio, di idraulica, di storia, di archeologia...e su ognuno di questi suoi centri di interesse scrive almeno un trattato.
Tra le sue 'creature' sopravvive ancora la Società di Minerva, che pubblica l'Archeografo Triestino, ancora oggi un punto di riferimento per pubblicazioni di alto livello. Ma anche gli alberi del viale dell'Acquedotto (oggi  'XX Settembre') ci ricordano la sua attività a tutto campo a favore della cittadinanza intera.
A Rossetti dobbiamo, tra le altre cose, l'intervento a favore del monumento a Johann Joachim Winckelmann, che sarà realizzato da un allievo di Canova nel 1833 e che é oggi visibile nel Tempietto degli Arcadi Sonziaci nell'Orto Lapidario.
Buon compleanno, illustre Italiano dell'Impero!

venerdì 13 marzo 2020

13 marzo: Buon compleanno, Giuseppe II!

Qualcuno dice che fosse un genio, qualcuno che fosse molto intelligente ma senza cuore. Difficile determinare cosa fosse veramente nel più profondo di lui stesso. Ma sappiamo che per noi sudditi dei domini asburgici è stato il fautore di grandi riforme: non dettate, come nel caso delle riforme messe in atto da sua madre Maria Teresa, da un enorme pragmatismo, bensì ispirate alla filosofia dell'Illuminismo (era talmente un ammiratore di Voltaire che si dice ne avesse piazzato il ritratto sul suo inginocchiatoio al posto del proprio santo patrono San Giuseppe). Forse proprio per questo,  per questo furore filosofico-riformista, a differenza della madre non aveva tenuto conto di alcuni dati concreti e di alcune obiettive resistenze della società alle sue riforme.


Giuseppe II, più precisamente Joseph Benedikt August Johann Anton Michael Adam von Habsburg-Lothringen, nato nella reggia di Schoenbrunn (che non aveva all'epoca l'aspetto che le conosciamo ora) il 13 marzo 1741, morto nel palazzo della Hofburg il 20 febbraio 1790, mi è venuto in mente anche qualche giorno fa, quando ho sentito che, sempre per evitare la diffusione del Coronavirus, i funerali saranno molto ristretti come svolgimento e partecipazione: durante la grande epidemia di vaiolo che gli aveva portato via l'adorata prima moglie, Giuseppe II aveva deciso che si dovevano proibire i funerali per evitare il propagarsi del morbo, e aveva decretato l'uso di fosse comuni per sepolture in massa seguite da una sommaria benedizione: con grande scandalo di alcuni sudditi e in parte anche della Chiesa (che probabilmente doveva rinunciare in tal modo ad alcuni introiti).
Ovviamente, noi lo ricordiamo soprattutto per il Toleranzpatent del 1781, che restituisce molti diritti alle comunità ebraiche dell'Impero.


Non è mai stato Imperatore d'Austria (il titolo allora non esisteva ancora), bensì Arciduca. Imperatore lo è stato in quanto eletto dai Principi Elettori (Kurfuersten) ed incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero con la corona che era stata di Carlo Magno.


'Frohen Geburtstag, Herr Erzherzog und Heiliger Roemischer Kaiser': parafrasando il titolo di un film ('L'amore ai tempi del colera') potremmo dire 'Giuseppe II ai tempi del coronavirus': anche in questo il più lungimirante dei regnanti della casa d'Absburgo si rivela sempre e più che mai attuale.

sabato 7 marzo 2020

ESOF, il grande evento del 2020 a Trieste: in attesa di questo evento andremo alla scoperta di Trieste e dei suoi rapporti con la scienza, di Trieste e dei suoi scienziati dalle provenienze più disparate che sono stati attivi nei campi più disparati, dalla medicina all'astronomia ...sarà un modo di scoprire qualcosa in più sulla nostra storia attraverso i nostri scienziati: alcuni 'nostri' perché nati qui, altri 'nostri' perché hanno scelto questa città per vivere e lavorare (e, qualcuno, per occuparsi dei suoi gatti...).

Si chiede fin d'ora, in considerazione del particolare momento in cui viviamo, di mantenere la distanza di sicurezza raccomandata di 1 m. Avrò come sempre un microfono che amplifica la mia voce.

Minimo 12, max 20 partecipanti

Quota di partecipazione: 13 €
soci CTT, Danubio e ABAT: 11 €
ragazzi 12-18: 10 €
bambini fino a 12 anni in accompagamento di almeno un adulto: gratis

informazioni e iscrizioni ESCLUSIVAMENTE scrivendo a paolaalzetta@hotmail.com
informazioni al 349 1086117